Più di 2 milioni di studenti coinvolti, oltre 30 milioni di ore di codice svolte (con una media di 15 ore ciascuno) e 31.462 insegnanti impegnati: questi i numeri eccezionali per Programma il Futuro, che si conferma come punto di riferimento fondamentale per l’educazione alle basi scientifiche dell’informatica.

Il 15 giugno presso il MIUR si è svolto l’evento di celebrazione di Programma il Futuro per il concorso “Programma le Regole 2018”, dedicato questa volta all’uso consapevole delle tecnologie digitali (https://programmailfuturo.it/progetto/concorso-2018). 16 le risorse assegnate da alcuni partner del progetto: Engineering (stampanti 3-D), TIM Olivetti Scuola Digitale (computer microninja), De Agostini Scuola (prodotti editoriali). Assegnate inoltre menzioni di merito e d’onore per le scuole, nonché attestati di fedeltà per quei docenti che, con passione e costanza, hanno partecipato a tutte le edizioni del concorso.

Perché si parla tanto di pensiero computazionale e di coding? Che cosa significano questi due termini che, sempre più spesso, fanno parte dei programmi didattici delle scuole dei nostri figli? Ecco le risposte ai quesiti più frequenti e alcune idee per proporre degli esercizi a casa.

Per promuovere un uso consapevole delle tecnologie e formare i nuovi cittadini digitali mettendo in guardia i ragazzi dai rischi legati a possibili cattivi incontri in rete o per difendersi dal cyberbullismo, è fondamentale la sinergia tra genitori e insegnanti.
Per questo Programma il Futuro, grazie anche ad un accordo con Common Sense, ha realizzato due guide pratiche, una per insegnanti e una per genitori, utili a favorire un uso responsabile delle tecnologie, in particolare per le scuole primarie.

Code in the Dark è un contest front-end (HTML, CSS) in cui ogni concorrente gareggia per implementare il design di un sito Web, avendo unicamente uno screenshot come punto di partenza. I concorrenti devono riprodurlo esattamente come lo vedono, senza avere coscienza dei risultati del loro coding. Il risultato sarà visibile ai partecipanti solo al termine della prova stessa e il vincitore sarà decretato dal pubblico.

I risultati preliminari di una ricerca condotta con studenti di 3-4-5 elementare nella Contea di Broward a Chicago (USA) hanno messo in luce che gli studenti che hanno svolto i corsi di informatica di Code.org sotto la guida di docenti che hanno ricevuto una corrispondente formazione professionale, ottengono risultati significativamente migliori negli esami di stato di lingua, matematica e scienze.

Reshma Saujani, prima donna americana di origine asiatica a correre per il Congresso per i Democratici, fondatrice di Girls Who Code ('Ragazze che programmano'), organizzazione no-profit dedita allo sviluppo dell’educazione digitale al femminile, si propone di diffondere il progetto educativo anche in Italia a partire dal prossimo autunno.

Il Ministero dell’Economia Digitale e l’Agenzia di Promozione dell’Economia e della Società Digitale tailandesi hanno lanciato Coding Thailand, un’iniziativa per supportare l’introduzione dell’educazione all’informatica in tutte le scuole della Tailandia.

Nella scuola Amana Academy di Alpharetta, in Georgia (USA) si utilizza l'apprendimento basato sulla realizzazione di progetti interdisciplinari invece che sui libri di testo. Sono gli stessi insegnanti che sviluppano curricula traversali e definiscono attività che richiedono l’integrazione tra più soggetti.

Le abilità e le competenze socio-emotive sono, ormai, riconosciute come preziose competenze trasversali importanti per una vita di successo e, per molti, l'integrazione del curriculum con la programmazione aiuta a sviluppare anche queste competenze relazionali.

Lo scopo originale di una biblioteca pubblica è quello di essere deposito e fornitore di conoscenza ed esperienza. Ora però che la lettura è diventata soprattutto digitale per l’uso di tablet ed ebook, essa deve rivedere i suoi scopi, ed essere anche un facilitatore di esperienze di apprendimento digital-letterarie; come renderlo possibile?