Per l’anno scolastico 2019-2020 Programma il Futuro ha attivato i webinar interattivi per coinvolgere tutti gli iscritti al progetto sul tema dell’informatica e della consapevolezza digitale. Il primo dedicato “a come funzionano i computer” è andato “in onda” il 9 ottobre, registrando una grande partecipazione dei docenti.

Tre guide aggiornate (il mio quartiere digitale; il potere delle parole; il super cittadino digitale) che permettono agli insegnanti della scuola primaria di realizzare degli interventi completi in aula su come muoversi in Internet in modo consapevole e sicuro. Ogni lezione include anche le schede per i genitori.

Continuano gli appuntamenti della CodeWeek, la settimana europea della programmazione, che mira a sviluppare l’alfabetizzazione digitale e a far comprendere come funziona la tecnologia.

Con la moderazione del Prof. Enrico Nardelli si è svolto a Pisa l’11 ottobre, nell’ambito dell’Internet Festival, l'evento di presentazione del progetto sponsorizzato dall’UNESCO per la preservazione del software, il pilastro della moderna cultura digitale. Il progetto chiede, tra l'altro, a tutti gli stati membri di inserire l’educazione scientifica di base sull'informatica nell'istruzione per tutti i cittadini.

Competenze digitali e rispetto per l’ambiente: sono queste le tematiche dell’evento formativo “Naturalmente Coding” pensato da Formever Lab, Start Up foggiana attiva dal 2016 nel settore della formazione e dell’innovazione tecnologica e sociale. La partecipazione è gratuita.

Si è svolta dal 10 al 13 settembre 2019 a Las Vegas la “Global CS Education Conference (CSEdCon), nel corso della quale Programma il Futuro ha condiviso l'esperienza dei suoi primi cinque anni di attività con gli altri partner internazionali di Code.org. Tre intensi giorni di seminari per portare avanti una comune missione: "ogni studente di ogni scuola dovrebbe avere l'opportunità di imparare informatica".

La Francia è destinata a diventare il primo paese europeo a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per fornire ai cittadini un'identità digitale sicura, scatenando serie critiche vista la posta in gioco sulla privacy. Si pensi a quei paesi, come la Cina, che integrano la biometria del riconoscimento facciale nei database di identità dei cittadini.